Rieti. Terremoto Centro Italia Amatrice foto Pietro Guida (5)“Il bilancio delle vittime del terremoto del 24 agosto è salito a 295. I vigili del fuoco hanno recuperato il corpo di Sayed, il ragazzo afgano rimasto sepolto tra le macerie della sua casa ad Amatrice. Il corpo di Sayed era stato individuato dopo giorni di ricerche. Le operazioni di recupero sono state molto complicate poiché la casa dove abitava il ragazzo insieme ad altri 4 afgani, dopo essere crollata era scivolata nella vallata. Sayed era in Italia con un permesso da rifugiato politico. Da Amatrice sarebbe dovuto andar via, lo aspettava un lavoro da pizzaiolo a Torino. Il giovane però era voluto rimanere in Paese per la Festa dell’Amatriciana in programma il 27 e 28 agosto.­ Curcio ha sottolineato come il bilancio delle vittime di questo terremoto sia particolarmente “drammatico e tragico” rispetto alla popolazione che risiede in quei territori. Un sisma, ha aggiunto, che ha “colpito in modo particolare”. Sono 5.292 gli sfollati nelle Marche, il dato è stato reso noto dall’assessore regionale alla Protezione civile, che durante una seduta del Consiglio regionale, ha fatto il punto sulla situazione a due settimane dal sisma. Il numero degli sfollati ­ ha spiegato ­ “cresce mano a mano che vengono effettuati i controlli sull’agibilità delle abitazioni”. Intanto ieri squilli di chiarine e rullo dei tamburi della Quintana di Ascoli Piceno per l’ultimo saluto a Marisol Piermarini, la più piccola vittima del terremoto del 24 agosto scorso. Lo hanno voluto il papà Massimiliano e la mamma Martina, già scampata al sisma dell’Aquila nel 2009, per dire addio alla loro bambina, morta a 18 mesi a Pescara del Tronto mentre era nel letto stretta a loro. I genitori, pur feriti, si sono salvati, mentre la piccola non ce l’ha fatta. Al funerale solenne delle vittime del sisma nelle Marche, celebrato il 27 agosto nella palestra di Monticelli, era presente Massimiliano, ma non c’era Martina, ricoverata nell’ospedale di Torrette ad Ancona. “Voleva dormire fra noi due ed era il suo modo per tenerci uniti” ha detto la giovane mamma al termine della cerimonia celebrata nel chiostro di Sant’Angelo Magno, sede della Piazzarola, uno dei sei sestieri della rievocazione storica ascolana. “Marisol ci ha insegnato tanto, a me personalmente mi ha cambiata: era gioiosa e dava tanto amore, anche nei sui capricci. Questo non è un addio, ma un arrivederci”. Il papà Massimiliano ha voluto ringraziare i vigili del fuoco che quella notte recuperarono la bimba fra le macerie della casa crollata e che oggi l’hanno portata a braccia nell’ultimo viaggio. “Marisol è stata un lampo di gioia, ha rappresentato un periodo di grande felicità per tutta la nostra famiglia. Io piango tutti i giorni ­ ha detto Massimiliano Piermarini ­ per nostalgia di lei, non per tristezza”. Un messaggio ripreso e rilanciato nell’omelia da don Juan de Dios Vanegas Gallego, sacerdote argentino, amico di famiglia impegnato all’Aquila, dove ha conosciuto i genitori di Marisol e a luglio dell’anno scorso l’aveva battezzata. “Se siete salvi, state mano nella mano e vi amate, dovete continuare a lottare non solo per voi, ma soprattutto per Marisol” ha detto il sacerdote rivolgendosi ai genitori della bambina. “E’ morta coccolata da voi, amata da voi e dovete essere felici di averla riempita di amore. Adesso non c’è più, è vero, ma le cose belle che avete vissuto insieme non ve le può togliere nessuno”.

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