Roma. Da questa sera al 18 febbraio prendono vita sul palco dell’Argentina i “personaggi/prigionieri” delle ossessioni di un capocomico, dei “Sei personaggi in cerca d’autore”, la grande opera di Luigi Pirandello che offre una riflessione sulla natura stessa del teatro. Lo spettacolo, diretto da Luca De Fusco, con protagonista Eros Pagni, è una rilettura in equilibrio tra cinema e teatro, in cui le figure reali e visibili ad occhio nudo sono riprese da telecamere e proiettate sulla scenografia come giganti onirici.

 

 

 

 

Già dall’’inizio i sei personaggi invece di provenire dalla sala, come sempre, escono dallo schermo come i protagonisti del film “Broadway Danny rose” di Woody Allen. Una lettura, dunque, del capolavoro pirandelliano che diventa soprattutto un’indagine sui due linguaggi artistici. “Sei personaggi in cerca d’autore – dichiara il regista – è forse il più importante testo teatrale del Novecento. Anticipa l’arte concettuale, l’esistenzialismo, lo straniamento, rompe lo schema secolare della finzione naturalistica. Fu accolto con esito incerto e tempestoso nella prima a Roma del 1921 e non poteva essere diversamente visto che questa opera proveniva dal futuro, anticipando i tempi in modo clamoroso. Spero di indurre ad una rilettura scenica e letteraria di un testo che parla ancora oggi alla nostra coscienza contemporanea e ci invita farci le domande più importanti e terribili sulla natura, il significato, l’essenza stessa della nostra esistenza”. Lo spettacolo si inserisce nel percorso di stagione “Storie di Famiglia”, un territorio in continua ridefinizione, specchio dei cambiamenti e delle distorsioni della società. @AntenucciGiulia

 

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