Roma. Rubavano cani e con bisturi di fortuna cambiavano i loro microchip per rivenderli. Scoperto dai carabinieri un traffico illegale di carni e armi vicino Roma. I militari della compagnia di Civitavecchia hanno denunciato tre persone per traffico di cani rubati, ricettazione, maltrattamenti nonché detenzione abusiva di armi e di munizionamento.

Le indagini della stazione carabinieri di Cerveteri hanno ricostruito che i 3 commissionavano i furti di cani di razza, per lo più da caccia, e li rivendevano in tutta la provincia per un giro di affari di diverse decine di migliaia di euro.

Toglievano senza l’assistenza di veterinario i microchip identificativi, sottoponendo così cani a torture e sevizie di inaudita crudeltà. Quelli che non riuscivano a essere immessi nel mercato in nero venivano uccisi. Durante le perquisizioni eseguite in due terreni agricoli sono stati trovati 54 cani, di cui 15 cuccioli, detenuti in gabbie costruite con reti metalliche, in gravissime condizioni igieniche, molti malati e malnutriti.

Sequestrati farmaci per uso veterinario, bisturi, siringhe e un collare in grado di emanare scariche elettriche con comando a distanza. Trovate anche carcasse dei cani morti. Uno dei tre denunciati è stato anche arrestato, e si trova ora ai domiciliari, perché trovato in possesso di un fucile con matricola contraffatta e 100 cartucce dello stesso calibro.

I cani sono stati affidati al canile di Cineto Romano e, in attesa di essere restituiti ai proprietari, saranno ospitati da alcune associazioni.

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