Roma. I gioielli del razionalismo, le perle di una scuola architettonica che caratterizzò l’Eur con le sue linee essenziali, i suoi contorni netti e candidi marcando un’epoca. Eur Spa mette in vendita i suoi beni per “salvare”la Nuvola di Fuksas. 35a77e8690690465952e31806e465478L’assemblea dei soci di Eur Spa ha deciso di alienare i suoi beni per salvare il nuovo centro congressi incompiuto e mai ricapitalizzato: all’appello mancavano infatti 133 milioni di euro. Grazie alla modifica dell’articolo 4 dello statuto, Eur Spa potrà vendere il suo patrimonio storico. Si comincia con tre musei, il Museo delle Tradizioni popolari, il Pigorini e il Museo dell’Alto Medioevo, e l’Archivio di Stato. Per ora il Colosseo Quadrato non si tocca.  L’obiettivo della vendita è incassare 300 milioni di euro, che serviranno a coprire il maxi debito maturato negli ultimi anni, anche sotto la gestione dell’ex ad Riccardo Mancini e dell’ex direttore commerciale Carlo Pucci, coinvolti nello scandalo di Mafia Capitale. I conti oggi sono questi: “Dobbiamo ripagare il debito bancario di 180 milioni – dice Borghini – più 70 milioni di debiti della società, più altri 50 milioni per completare le opere in corso come Lama all’ex Picar”. Inoltre, “Con i fondi che si reperiscono dalla vendita degli immobili si potranno terminare i lavori” della ‘Nuvola’, il nuovo centro congressi dell’Eur, progettato dall’ architetto Massimiliano di Fuksas”. Lo annuncia il presidente dell’Eur Spa Pierluigi Borghini spiegando che il cantiere potrà terminare “entro un anno, entro metà del 2016”.

 

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