Roma. Rubano le monetine nella Fontana di Trevi e in primo grado, derubricata dal giudice l’accusa originaria in quella di furto, Giovanni Pompeano, Carlo Tedeschi, Michele Aiello e Claudio Milano erano stati condannati a 8 mesi di reclusione e al pagamento di 5mila euro in favore del Comune di Roma che aveva lamentato da questo episodio un danno d’immagine. A quasi nove anni dai fatti, che portarono l’allora sindaco Veltroni a complimentarsi con il primo gruppo della polizia municipale che aveva bloccato i quattro a bordo di un furgone nei pressi di Largo Chigi, la corte d’appello ha deciso che il reato è estintdownload (1)o per prescrizione, pur mantenendo invariate le statuizioni civili. Si è chiuso così, davanti ai giudici della seconda sezione penale della corte d’appello di Roma, il processo a quattro addetti alle pulizie accusati di aver rubato 1.200 euro di monetine lanciate dai turisti nella Fontana di Trevi come buon auspicio. I quattro, che erano dipendenti di una ditta privata che per conto dell’Acea puliva il monumento due volte la settimana e recuperava le monete poi destinate alla Caritas, avevano pure conosciuto l’onta delle manette: nel novembre del 2005 erano stati arrestati, e poi scarcerati dopo 24 ore per mancanza di querela, per concorso in appropriazione indebita perchè inchiodati dai filmati registrati dalle telecamere nascoste.

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