Frosinone. Genitori che si sono visti ridotta dall’oggi al domani l’assistenza e i servizi per i propri ragazzi, il comune, infatti ha previsto tagli del 20% per servizi come il Centro sociale integrato e l’assistenza domiciliare. E per questi motivi ieri sotto il municipio si sono radunati in più di 100, prima di salire nella sede di piazza VI Dicembre per poter incontrare il sindaco nella sala consiliare. Fra i manifestanti i familiari dei ragazzi disabili e gli operatori della cooperativa Osa che hanno contestato duramente i pesantissimi tagli sul sociale: una conseguenza diretta dell’accetta del Governo sui trasferimenti statali che ammonta a meno 3,1 milioni di euro per quanto riguarda il Comune di Frosinone. Tagli che arrivano dall’ultima coda del decreto Monti che vale circa 71mila euro in meno; dal D.L. 66/2014 , il cosiddetto “decreto Irpef”, che aumenta del 50% il taglio dell’anno precedente con una riduzione del bilancio nel 2015 di circa 140mila euro; il d.l. 16/2014 che taglia circa 2 milioni; la legge di stabilità 2015, che comporta una riduzione del Fondo di Solidarietà̀ Comunale per il Comune di Frosinone (stimato in proporzione alla riduzione di cui all’art.47, comma 8, d.l.66/2014) pari a 890 mila euro. Grigi numeri e riferimenti normativi quelli della “mannaia” del Governo, che va però a colpire le vite e le esigenze dei più bisognosi, di chi rimane indietro. In conseguenza del taglio governativo, il Comune ha infatti deciso un taglio sui servizi comunali del 18%, come stabilito dalla delibera di giunta dell’11 febbraio scorso. Circa 1,8 milioni in meno per i servizi in generale, che per quanto riguarda il Centro sociale integrato e l’assistenza domiciliare, come comunicato dall’amministrazione comunale a chi gestisce i servizi del Csi, si tradurrà di tagli di un quinto (20%) sulle attività svolte a favore delle famiglie. Una situazione drammatica per i nuceli familiari dei disabili, sia sul piano dell’assistenza domiciliare che per la contrazione dei servizi di cui usufruiscono nel Csi, la struttura a carattere socio-educativo che si occupa prevalentemente dei tempi e degli spazi extra-familiari ed extra-scolastici di disabili e minori a rischio di svantaggio, devianza o di emarginazione, appartenenti a nuclei familiari disagiati in carico al Servizio Sociale comunale di Frosinone. «In questi giorni dal Comune hanno comunicato con lettera la necessità di un taglio retroattivo, a partire da febbraio, di 7000 ore per questi servizi, equivalenti a 170mila euro- dice Daniele Marini, presidente dell’associazione Afaf, in rappresentanza dei familiari dei disabili – In queste condizioni la cooperativa che gestisce il servizio non è in condizioni di portarlo avanti. È impensabile per una famiglia con disabili usufruire di questi servizi per due soli giorni a settimana e una riduzione del genere è difficilissima da fronteggiare per i nuclei familiari , che hanno bisogno di assistenza. Vogliamo che il servizio venga ripristinato rispetto ai tagli che ha subito nel tempo. Non verrà invece toccato a quanto pare il “Gruppo appartamento”, visto che lì c’è un fondo della Prefettura». Fra i manifestanti anche gli operatori della cooperativa Osa che gestisce il servizio, che vanno incontro a pesanti riduzioni di orario e pensano anche allo sciopero se la situazione non dovesse cambiare. Sui tagli il sindaco Nicola Ottaviani ha detto: «Il Governo ha chiesto di tagliare di oltre 3 milioni i servizi indipendentemente dal fatto che incassiamo o meno. I tagli vanno dal 10 al 30%, in media sono del 20%. Siamo esecutori di quello che fa il Governo, è una cosa che riguarda tutti i Comuni. Il Csi non chiuderà, per ora c’è l’ipotesi di riduzione di orari se non dovessero cambiare le indicazioni: fra Anci e sindaci a livello nazionale stiamo cercando di formare una task force per bloccare queste cose».