Roma. Campidoglio soddisfatto, Regione furiosa. Da una parte il sindaco Ignazio Marino che incassa dalla legge di Stabilità 110 milioni per gli extracosti di Roma Capitale e l’allentamento del Patto di stabilità. Dall’altra un governatore Nicola Zingaretti furibondo, che sente già sulla testa una scure da 400 milioni di tagli, tanto potrebbe pesare dai primi calcoli il peso della manovra Renzi sulla sua Regione. Una doccia fredda che rischia di allontanare l’uscita dal commissariamento sanitario e l’abbassamento delle tasse, già calendarizzato. E che potrebbe ripercuotersi su trasporti, borse di studio e naturalmente sanità. E su questo si consuma un scontro a suon di dichiarazioni tra il governatore e il premier, uno scontro tutto interno al Pd. “Semplice abbassare le tasse con i soldi degli altri. E’ come se vi invito tutti a cena e faccio bella figura, tanto paga qualcun altro – ha detto stamane in Conferenza delle Regioni Zingaretti – Siamo alla vigilia dell’uscita del commissariamento e abbiamo programMarino-Zingaretti-Malagrottamato per il 2016 la riduzione dell’Irpef e dell’Irap. Se passano i tagli addio all’abbassamento delle tasse”. Insomma, a fronte di un deficit sanitario sceso quasi a quota 200 milioni e “figlio di un buon governo” ecco che di nuovo s’alza l’asticella. E stavolta non perché lo chiede l’Europa, ma “per finanziare scelte che non abbiamo preso noi ma il governo”. Tagliente Renzi: “Pensino a tagliare prima i loro sprechi”. Zingaretti replica per le rime: “infatti lo stiamo facendo, a volte più del governo”. Sul Lazio pesano già 180 milioni di tagli eredità dei provvedimenti Monti-Letta, e se varrà anche in questo caso la ‘regola del 10%’ (le manovre nazionali pesano per un decimo sul Lazio), si parla di sforbiciate da 600 milioni circa su una Regione già a dieta stretta. Le aliquote fiscali sono già altissime e non deve suonare rasserenante il commento del commissario alla Spending review Carlo Cottarelli (“decideranno gli elettori se sono meglio maggiori tasse o riduzione della spesa”).

“Mi auguro una fase di confronto” la conclusione del governatore, che ha rassicurato Marino: i 240 milioni per il Tpl di Roma ci saranno tutti. E su trasporti e allentamento del patto di Stabilità il sindaco è già al lavoro assicurando che “entro l’anno arriverà in aula il Bilancio di previsione 2015” e annunciando una stagione di liberalizzazioni, a partire da Farmacap. Ma intanto nel Pd covano le ceneri dello scontro politico: le polveri le accende la ‘turborenziana’ Lorenza Bonaccorsi, presidente del Pd Lazio, contro Zingaretti: “Abbassi i toni, le Regioni hanno sprechi da tagliare”. “In un anno e mezzo abbiamo fatto tutto quello che i Governi che si sono succeduti ci hanno chiesto” il commento di alcuni consiglieri regionali Pd. E l’ex governatore del Lazio Francesco Storace chiosa caustico “tra governo e Pd del Lazio sembra di assistere ad un congresso”.

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