Roma. Inarrestabile il peggioramento delle condizioni abitative dei romani. Lo dicono i dati pubblicati dall’Agenzia di Statistica del Ministero dell’Interno sull’andamento degli sfratti in Italia nel 2014. Numeri diffusi dal sindacato Unione Inquilini secondo cui per ogni giorno lavorativo ci sono stati 13 sfratti eseguiti con la forza pubblica, 47 accessi da parte dell’ufficiale giudiziario, 38 nuove sentenze di sfratto. “Non si può rimanere indifferenti” ha dichiarato Guido Lanciano, segretario romano di UnioUccide madre dopo lite per cena e dorme con cadavere in casane Inquilini “di fronte all’ennesima dimostrazione dell’acuta sofferenza abitativa che investe la città come uno tsunami inarrestabile”. Se infatti la situazione già nel 2013 aveva raggiunto soglie critiche superando la quota delle 8.000 nuove sentenze di sfratto, nel 2014 il dato lievita ulteriormente a 8264. Cresce anche la percentuale della morosità che passa dall’86% del totale delle sentenze emesse nel 2013 al 90% nel 2014. La situazione della Capitale è critica, si parla di uno sfratto ogni 240 famiglie residenti. Lanciano incalza sostenendo che “questi numeri, già di per sé drammatici, sono ulteriormente sottostimati in quanto il medesimo Ufficio di Statistica afferma che i dati romani relativi al 2014 sono ancora incompleti. Come se non bastasse il prossimo 28 giugno scade la cosiddetta mini-proroga degli sfratti per finita locazione che ha in Roma una delle città maggiormente coinvolte”. Il segretario prosegue infine affermando che “Roma si presenta, pertanto, alle soglie del Giubileo straordinario, dedicato da Papa Francesco alla carità, come una delle città italiane più crudeli nei confronti delle fasce più in difficoltà per la crisi economica e sociale. Occorre un presa di responsabilità da parte del governo nazionale, di quello regionale e del comune e della Prefettura”. Giulia Di Giovanni

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